un progetto di
Il miracolo di Sant'Egidio
2000
Giuseppe Massimino
Siamo davanti alla rappresentazione del miracolo di Sant’Egidio del 1566 in seguito al quale il Santo divenne protettore del paese.
A differenza di quanto accade nell’opera di Clara Salardi che reinterpreta la leggenda con una composizione iconografica del tutto inedita, Massimino sceglie di portare tra le strade del centro storico l’iconografia classica della scena come si presenta nella tela nota come "Sant'Egidio e la Vecchia" esposta nella Chiesa Madre di Linguaglossa opera del pittore Corrado Tanasi del 1895.
Il Santo appare dal Cielo in abito abaziale circondato da angioletti e sostenuto da una nube; con il suo bastone miracoloso ordina alla vecchia paralitica che lo aveva pregato per la sua salvezza e per quella del paese, di alzarsi e camminare per andare a suonare le campane del paese e richiamare così coloro che erano fuggiti e avevano cercato la salvezza sulle colline che circondavano il paese.
Particolarmente delicato risulta il particolare del paese alle falde dell’Etna, in cui spicca proprio il profilo della Chiesa Madre di Linguaglossa.